Fuga dalla libertà
Sono quasi ottant’anni che Eric Fromm scriveva “Fuga dalla libertà" opera nella quale il grande psicologo tedesco, noto soprattutto per i suoi “L’arte di amare” e “Avere ed essere”, sottolineava le cause che avevano condotto alla perdita della democrazia e conseguentemente alle formazione delle dittature: la paura di scegliere, di decidere generata da una cattiva educazione che aveva nell’obbedienza cieca il suo cardine, e il far credere che ci fosse bisogno di “specialisti” per prendere decisioni e quindi che ad essi andasse delegato tale compito. A ciò subentrava uno stato di confusione, di disorientamento e l’essere umano che è eternamente preso tra il bisogno di sicurezza, di protezione e la necessità di esprimere se stesso la propria originalità, creatività, libertà, rinunciava e delegava all’autorità.
In questi giorni di pandemia in cui le decisioni e i provvedimenti dei governanti tardano, le consultazioni con gli esperti si moltiplicano e ripetono fino allo sfinimento, alla noia e all’ottundimento di chi li ascolta, come giustamente veniva osservato da storici e intellettuali (v. trasmissione “Atlantide” di ieri sera), il rischio di perdita della Democrazia è consistente. Ciò genera non solo incertezza, confusione, ma soprtattutto scetticismo (“ cosa sta succedendo? È sogno o realtà? Ce la raccontano giusta?”) e senso di impotenza con conseguentemente irresponsabilità. Questi sono i due pericoli da cui dobbiamo guardarci perchè ci conducono all’indecisione, pericolo di molto superiore all’errore. A quest’ultimo può esserci rimedio, al primo consegue la paralisi e a breve la “delega” ad altri che decidano al nostro posto. Tutti hanno capito che sono necessari due comportamenti: igiene e distanziamento. Non serve altro per la vita quotidiana di ognuno. E poi togliamo da distanziamento l’aggettivo sociale! Il distanziamento deve essere fisico! Si può e si DEVE stare insieme. Le persone possono e devono vivere le proprie relazioni, seppure con opportune attenzioni. C’è piuttosto da chiedersi perchè le mascherine, che dovrebbero contribuire al suddetto distanziamento, pur essendoci non si trovano? Perchè i magistrati ne sequetrano ingenti quantità che i cittadini neppure vedono? Se ognuno deve essere responsabile, deve essere messo nelle condizioni di poterlo essere. Oppure si vuole la delga della collettività?